Parte da lontano
un’esperienza di servizio
ai cronici ed agli infermi,
che oggi continua adeguandosi
alle esigenze
del nostro tempo

“La storia è testimone dei tempi,
luce della verità, vita della memoria,
maestra della vita…”

La nostra Fondazione ha una storia che parte da lontano ma vuole camminare al passo con i tempi che cambiano: se da una parte i progressi della ricerca scientifica in campo medico hanno raggiunto livelli inimmaginabili fino a pochi anni fa, che hanno elevato la qualitá della vita, é pur vero che al centro deve, comunque e sempre, rimanere la persona umana, portatrice di diritti inalienabili e non negoziabili.

Sfogliando le pagine che seguono troverete non solo i principi ispiratori di questa nostra Fondazione ma anche le modalitá di erogazione degli stessi, nella consapevolezza di potere e volere fare sempre meglio.

E’ per questo che ogni giorno vogliamo lavorare mettendo al centro la persona, creando attorno al mistero della vita che declina o alla vita fragile e svantaggiata dei diversamente abili, tutte quelle possibilitá  perché ciò possa avvenire con e creando opportunità di socializzazione e di serena convivenza.
Professionalità, innovazione, attenzione, tracciabilità, sono i punti fermi del nostro progettare in ambito socio-sanitario. Gli operatori sono chiamati ad offrire e garantire prestazioni conformi agli standard di qualità che la fondazione ha definito nel tempo quali migliori pratiche (best practices) per la gestione dei progetti di presa in carico degli ospiti anziani e disabili.

La Storia

L’Opera Pia “SS. Redentore” viene fondata in seno alla Società S. Vincenzo dè Paoli nel 1897, per iniziativa del medico condotto del comune dott. Ercolano Cappi, con il sostegno dell’allora Parroco don Pietro Gardinali; tra i fondatori figurano altresì Primo Ferrari, Enrico Ferrari, Secondo Balteri ed il dott. Giuseppe Camerini.
Lo scopo originario è quello di offrire ai cronici del comune di Castelverde una sistemazione adeguata, sia in termini di assistenza che di vicinanza con i parenti. L’opera nasce dalla convinzione che l’anziano malato rappresenta comunque una forza positiva e nonostante le sue fragilità può aiutare a scoprire il valore della vita.
Il 20 marzo 1901 prendono il via i lavori di costruzione dell’ospedale, il cui funzionamento viene autorizzato dal Prefetto di Cremona il 10 giugno 1902, mentre l’apertura seguirà a pochi giorni di distanza il 01 luglio 1902.
Un registro di allora conta diciassette ammalati dei comuni di Castelverde e Tredossi.
Successivamente il numero degli Ospiti cresce insieme alle esigenze assistenziali. La struttura viene allargata con la costruzione di due infermerie per cento posti letto ed una cappella per il culto.
Fin dall’inizio la presenza di personale religioso si rivela discreta, efficace ed essenziale, prima con l’ordine delle Canossiane (1902/1907), quindi con le suore Adoratrici del SS. Sacramento (dal gennaio 1908 al 2003), congregazione fondata dal Beato Francesco Spinelli (1853 – 1913). A partire dal 1931, anno in cui l’Opera Pia viene eretta ad ente morale e diventa I.P.A.B. (Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza), si aprono nuove prospettive di azione, prima (1932) con la creazione della “Casa S. Giuseppe” per disabili, poi (1933), su progetto dell’ing. Giulio Ceruti, con la costruzione della Scuola Materna, in capo alla fondazione fino al 2005.
Dal 01/01/2003 con la privatizzazione dell’ente la gestione delle Residenze Sanitarie Assistenziali per Anziani e delle Residenze Sanitarie Assistenziali per Disabili è affidata alla Fondazione Opera Pia “SS. Redentore” Onlus. Dal dicembre 2010 è stato altresì istituito come servizio per il territorio il Centro Diurno Integrato per anziani ed infine dal luglio 2012 la struttura si è arricchita di un servizio di fisioterapia aperto agli esterni. A seguire anche il potenziamento dei servizi territoriali: assistenza domiciliare, voucher dimissioni protette, pasti a domicilio. Dal 2019 l’ente ha ottenuto una budget per la gestione della misura regionale RSA Aperta.
La Fondazione nel prossimo anno 2020, salvo ulteriori rinvii, dovrà recepire la legge di riforma del Terzo Settore assumendo una delle forme giuridiche previste riguardo la trasformazione delle onlus.
Mentre sarà mantenuto lo spirito, la volontà ed assicurata la differenziazione dell’offerta di servizi dell’ente, il Consiglio di Amministrazione una volta approvato il nuovo Statuto provvederà alla pubblicazione sul sito, in modo da assicurarne la più ampia diffusione e conoscenza.

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